Introduzione / Introduction
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THE VOICE OF MUSIC ... LA VOCE DELLA MUSICA
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RINGO STARR
(Richard Starkey)


Quando si discute di musica non manca mai il coglione di turno che, per darsi un contegno, sostiene la seguente, originalissima tesi: Ringo Starr in fondo era un personaggio mediocre e la sua fortuna derivò dal fatto di trovarsi, senza alcun merito personale, a far parte del più famoso complesso musicale del mondo. I redattori di Peninsula sono venuti in possesso di documenti riservati da cui si evince in maniera inconfutabile che questa argomentazione è una fesseria. Da una prima, rapida consultazione di queste carte, pare che Ringo Starr sia stato uno dei Beatles, che abbia suonato la batteria sulle versioni originali di canzoni come She Loves You, Ticket To Ride, Michelle, Penny Lane, Strawberry Fields Forever, Hey Jude, Something e Let It Be, e che abbia addirittura cantato Yellow Submarine e With A Little Help From My Friends. Se poi consideriamo che nella sua autobiografia (Many Years From Now) Sir Paul McCartney indica Ringo come il suo batterista preferito, collocandolo in cima a un triangolo che comprende anche Keith Moon e John Bonham, allora il frusto luogo comune diventa una vera e propria volgarità. Quando la smetteranno? - B.A.


RINGO STARR - SENTIMENTAL JOURNEY (1970)

RINGO STARR - BEACOUPS OF BLUES (1970)


RINGO STARR - RINGO (1973)

Chi, nel mondo, può permettersi di incidere un album a proprio nome con la partecipazione diretta di John Lennon, Paul McCartney e George Harrison? Spiegatelo ai detrattori di professione, quelli abituati a darsi un contegno diffamando impunemente Ringo Starr. Noi possiamo offrire loro solo un’onorevole possibilità per redimersi: chinino il capo, giungano le mani e ammettano di avere (stra)parlato a vanvera. Poi, magari, liberino un posto in redazione e facciano domanda in fabbrica. Intanto, con loro grande scorno, proprio Ringo è titolare di uno dei dischi più belli incisi da un ex-Beatle dopo lo scioglimento del quartetto. Il successo dell’impresa è dovuto al “piccolo aiuto dai suoi amici” e alla produzione di Richard Perry, perfetta sotto ogni profilo, dall’allestimento del cast alla cura dei suoni. Scritta da John su misura per Ringo - nello stile bellicoso di Instant Karma! - I’m The Greatest è una dedica agrodolce al batterista, in cui Lennon sfoga la propria amarezza per il disagio psicologico di quattro ragazzi trasformati in idoli. Sir Paul contribuisce con Six O’Clock, una ballad all’altezza dei suoi capolavori del periodo (Maybe I’m Amazed, My Love, Live And Let Die etc.), che da sola vale il titolo di Lord. Con Photograph - grande hit a 45 giri - George leva una toccante ode alla nostalgia, trainata dalla 12 corde acustica e da un maestoso arrangiamento orchestrale di Jack Nitzsche. La frizzante cover di You’re Sixteen - classico degli anni '60 - produsse un secondo singolo da alta classifica. Il romantico sarcasmo di Randy Newman - Have You Seen My Baby (Hold On) - è temperato dagli assoli congiunti di James Booker (piano) e Marc Bolan (chitarra). You And Me (Babe), ancora di Harrison, è un elegante finale intriso di blues, in coda al quale Ringo recita i ringraziamenti di rito. La copertina merita una menzione speciale. Indossando una buffa salopette di jeans, Ringo posa davanti a uno sfondo disegnato che evoca lo storico fotomontaggio di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e ritrae affettuosamente i personaggi chiave della sua vita. Naturalmente, non mancano gli adorati ex-compagni: George tiene in mano un palloncino col simbolo degli Hare Krishna; Paul è abbracciato a Linda; John, accanto a Yoko, regge addirittura una capziosa stella rossa. - B.A.


RINGO STARR - GOODNIGHT VIENNA (1974)

RINGO STARR - RINGO’S ROTOGRAVURE (1976)

RINGO STARR - RINGO THE 4th (1977)

RINGO STARR - BAD BOY (1978)

RINGO STARR - STOP AND SMELL THE ROSES (1981)

RINGO STARR - OLD WAVE (1983)

RINGO STARR - TIME TAKES TIME (1992)

RINGO STARR - VERTICAL MAN (1998)

RINGO STARR - CHOOSE LOVE (2005)

 
 
JOHN LENNON PAUL McCARTNEY
GEORGE HARRISON RINGO STARR

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